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Filmplakat

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„Mi piaceva lavorare.
Ein Landarbeiter erzählt“

(2008, Originalfassung mit Untertiteln, 45 Minuten)

Buch & Regie: Michael Grabek (Berlin)

Wann

am Sonntag den 9. November 2008

Wo

Werkstatt der Kulturen (großer Saal)
Wissmannstr.32, 12049 Berlin

 

Wettbewerbe + Aufführungen


2008/2009 u.a. Berlin, Rom, Mantova…
18.06.2009 Brescia/Rodengo Saiano (Italien)
2.Preis im Concorso Roberto Gavioli

 

 

Paisàn': nella civiltà contadina un viaggio tra passato e presente

la Gazzetta di Mantova — 17 gennaio 2009 pagina 35 sezione: CULTURA E SPETTACOLI

Da più di quarant’anni la Lega di Cultura di Piadena ha fatto suo il concetto di ‘intellettuale rovesciato’ di Gianni Bosio. I principali artefici, che sono ancora oggi Gianfranco Azzali e Giuseppe Morandi, hanno inteso ribadirlo nelle brevi parole d’introduzione al loro film, ‘Il colore della Bassa’. Come dire una militanza politico culturale radicata nel territorio e aperta al mondo, uno stretto legame con la civiltà contadina, di cui continuano a raccogliere documenti, testimonianze di lotta, canzoni, immagini. Di cui producono storie di ‘paisàn’, libri fotografici, filmati video, dischi; di cui registrano ogni mutamento: della terra, del lavoro, delle occupazioni, delle etnie. ‘Il colore della Bassa’ si apre su una famiglia indiana; il padre e il figlio maschio sono addetti alla mungitura delle bestie, ma le macchine compiono tutto il lavoro o quasi, anche la nascita d’un vitello sembra fare a meno dell’aiuto d’un veterinario. Tutto è cambiato nel paesaggio della Bassa. Nella stalla non è più contemplato il bergamino; non c’è neppure più la cascina con la sua comunità di famiglie solidali; e perfino la terra, sottoposta a fertilizzanti chimici, sta lentamente e inesorabilmente morendo. Le aziende agricole si sono date alle monoculture; i macelli si sono specializzati in galline, in suini o in bovini. Tre sequenze, di eccessiva lunghezza, ci illustrano le tappe del cammino delle diverse bestie, da vive a scuoiate. E si direbbe che almeno gli animali, con il progresso, soffrendo meno, hanno guadagnato. In programma, un secondo documentario, “Mi piaceva lavorare - un bergamino racconta”, del berlinese Michael Grabek. In vero, un duplicato (professionale) del ‘Colore della Bassa’, essendo stato girato a Piadena e dintorni, sugli stessi temi e con gli stessi referenti, i ‘paisàn’ del nucleo familiare degli Azzali. E non ultimo, in ruolo di narratore presente sullo schermo, c’è Gianfranco detto ‘Micio’, che già comparsa sul set di ‘Novecento’, ha acquisito autorevolezza e ammiccamenti da attore consumato. E ci parla della cascina cremonese di Abbadia, quasi un paese, con i suoi trecento bergamini che dividevano lavori, affanni, e piaceri. Ci parla del padre Pierino, e della madre Eugenia, del lavoro intrapreso a otto anni, degli sforzi che doveva compiere con i sacchi (e irride la scena ideata da Bertolucci in cui Depardieu amoreggia con la Sandrelli con un sacco di ottanta chili sulle palle). Nelle sue parole non vi è rimpianto per il passato, ma orgoglio per l’umanità che l’ha formato, ed educato all’etica. (a.c.)